“Sapori tra le righe”: lo zafferano nella cultura. Reading poetico sul giallo – Jesi 4 novembre 2018

L’iniziativa, inserita nel progetto “Sapori tra le righe” è di ideazione dell’Ass. Euterpe

 

Domenica 4 novembre alle ore 17:30 nell’affascinante Chiesa di San Bernardo a Jesi (ingresso: Via Valle n°3) si terrà un incontro interamente dedicato a scoprire, approfondire e meglio conoscere un componente importante della nostra alimentazione, ovvero lo zafferano. L’iniziativa, ideata e curata dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi, si iscrive all’interno del progetto “Sapori tra le righe”, sostenuto dal Comune di Jesi che nel 2017 ha visto la realizzazione di due serate tematiche analoghe rispettivamente sull’olio e il miele che hanno raccolto ampio consenso di pubblico.

L’iniziativa, patrocinata dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche e dalla Provincia di Ancona si articolerà secondo il seguente programma. L’apertura sarà a cura di Gioia Casale (scrittrice) e Michela Tombi (poetessa), entrambe Consigliere dell’Ass. Euterpe, che proporranno una selezionata scelta di estratti poetici e narrativi di autori classici in cui il tema del giallo risulta prevalente.

La storia dello zafferano, i suoi usi e le forme di coltivazione, si perdono, come ciascun vegetale e spezia, nella notte dei tempi anche se esistono testi, non di carattere letterario, che ce ne parlano e che, forse, possono facilitare una contestualizzazione delle aree di utilizzo e coltivazione. Difatti già nel 2300 a.C. esso si utilizzava e alcuni ne sottolineavano con enfasi le proprietà curative. Secondo il mito lo zafferano avrebbe avuto origine dall’unione sessuale tra la ninfa Smilace e un giovane avvenente noto come Krocos. Appare nei maggiori testi della nostra tradizione, dalla Bibbia al Cantico dei Cantici, sino agli scritti di Omero, Ovidio e Virgilio. La coltivazione dello zafferano si è iniziata in contesto orientale, nell’Asia, sino a che non è stata esportata anche in ambito europeo e soprattutto mediterraneo.

Durante l’evento si passerà poi all’intervento principe della serata, quello condotto da Sabrina Cesaretti, Dottoressa in Scienze Naturali, dal titolo “Lo zafferano: ecologia, utilizzo e proprietà dell’oro rosso”. La Cesaretti si è laureata in Scienze Naturali con una specializzazione in Botanica ed Ecologia presso l’Università di Camerino; dopo il dottorato ha deciso di dedicarsi alla coltivazione delle piante officinali e dello zafferano. Tornando a casa ad Avacelli (Arcevia), tra il castello e la piccola azienda di famiglia, ha messo in piedi in pochi anni un laboratorio a norma dove continua, senza sosta, a sperimentare ed innovare la tradizione. Ella ha saputo guardare lontano, unendo tutto questo al turismo, come guida naturalistica propone insieme ad uno storico dell’arte, Per erbe e per castelli, dei percorsi storico-naturalistici alla scoperta del territorio.

Si proseguirà con un reading poetico inerente alle tematiche dello “zafferano”, del “giallo”, dei “fiori” con i poeti Elvio Angeletti (Senigallia), Flavia Scebba (Foligno), Marinella Cimarelli (Jesi), Ida Palombo (Pesaro) e Antonio Cerquarelli (Sassoferrato).

Ad impreziosire l’evento saranno gli intermezzi musicali ad opera di Filippo Lombardelli e, a conclusione dell’iniziativa, l’Associazione Euterpe offrirà un brindisi di chiusura a quanti avranno partecipato all’evento.

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Letteratura e musica: il prossimo numero della rivista “Euterpe”

Per parlare del rapporto tra musica e poesia dovremmo ripercorrere le pagine della storia dell’antichità quando la poesia, sia in contesti conviviali che retorici, veniva recitata oralmente accompagnata da varie tipologie di strumenti musicali. La poesia greca ne è un chiaro esempio ma anche le chanson de geste e, ancora, tutti quei componimenti poetici ed epigrammatici che venivano condivisi pubblicamente, in situazioni di festa o più formali. Non va neppure dimenticata la letteratura per l’infanzia dove, nelle favole, racconti e ninne-nanne, si fa uso di ritornelli, forme onomatopeiche, canzoncine, ballate e tanti altri stratagemmi che hanno una funzione e un intendimento musicale e allitterativo. Si pensi ad esempio a Edoardo Bennato il cui successo musicale è derivato forse in gran parte dai suoi album d’esordio “Burattino senza fili” (1977) e “Sono solo canzonette” (1980) ispirati rispettivamente a “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi e “Le avventure di Peter Pan” di J.M Barrie.

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Illustrazione su carta ritraente un musico durante una recitazione orale 

La musica, più che rappresentare un “accompagnamento”, era una sorta di ingrediente fondamentale e imprescindibile: chi recitava modellava i suoi versi anche in base alle tonalità e all’andamento della musica che veniva proposta. Pensando a un poeta dell’età contemporanea quale Federico Garcia Lorca dovremmo chiederci se le sue tante baladas, baladillas e romances, non siano, forse, prima che poesia, dei testi effettivamente dall’impronta musicale. L’autore granadino, grande amante della cultura popolare andalusa, fu anche attento musico e tutte le sue composizione localizzabili nelle opere magistrali de “Poema del Cante Jondo” e “Romancero gitano” hanno una strutturazione, un’impalcatura e un’origine che non può non dirsi radicata nel folklorismo musicale gitano (si pensi agli altri generi del zorongo e della seguidilla da lui spesso usate). Chiaramente si tratta solo di un esempio e numerosi altri potrebbero essere portati per mostrare come il testo (sia esso scritto che orale, anzi, dovremmo dire più genericamente “la parola”) e la musica abbiano avuto un connubio assai radicato, stretto e di successo in varie circostanze.

Trasportandoci all’età contemporanea risulta piuttosto complicato dire se alcuni testi di Fabrizio De André e di Franco Battiato (solo per citare due delle maggiori voci cantautoriali nostrane) abbiano fatto musica o poesia. La risposta più plausibile è che abbiano fatto, congiuntamente, entrambe e nel modo più alto.

C’è poi tutto un altro filone di esperienze, che vanno senz’altro tenute in considerazione, che riguardano quei testi musicali che nascono a partire da influenze letterarie vale a dire opere, autori, poesie che in alcuni cantautori hanno motivato la scrittura di testi dedicati, ad essi ispirati, celebrativi, e via discorrendo. La giornalista Ilaria Liparoti in un interessante articolo apparso su “Il Libraio” nel 2016 così osservava: “L’ispirazione può essere palese sin dal titolo e ritornello oppure più velata. Veri e propri “metatesti” o più semplicemente parole che attraverso le note conoscono nuova vita”.[1] Se si pensa che la canzone “Elemosina” inserita come traccia nel cd “Max Gazzè” (2000) dell’omonimo artista non è che la traduzione in italiano (arrangiata dal musicista) della poesia di Mallarmé, ben comprendiamo come il legame tra poesia e musica sia forte e reversibile, continuo e prospero. Il fatto che l’artista romano sia influenzato, o in qualche modo attratto, dalla figura del poeta maledetto francese è rimarcata dal fatto che lo cita in un’altra sua canzone, divenuta molto celebre, “Su un ciliegio esterno”, gioiosamente cantabile nei concerti.

Chiaramente non è solo la poesia a influenzare, motivare, intrecciare o determinare contesti musicali ma ogni altro genere della letteratura.

Il prossimo numero della rivista “Euterpe”, la cui scadenza di invio dei materiali è fissata al 20 dicembre 2018, proporrà come tema proprio “Musica e letteratura: influenze e contaminazioni”. Per prendere parte alla selezione di materiali si ricorda di prendere visione delle “norme redazionali” presenti a questo link tenendo presente del recente riammodernamento della rivista nelle sue rubriche di Poesia; Aforismi; Saggistica (Articoli; Critica Letteraria; Recensioni). Su FB l’evento relativo al nuovo numero, dove è possibile seguire l’iter dello svolgimento e rimanere in contatto, è raggiungibile a questo link.

 

NOTE

[1] Ilaria Liparoti, “Dai Rolling Stones a De André: quando la letteratura ispira la musica”, “Il Libraio”, 21/04/2016, https://www.illibraio.it/letteratura-ispira-musica-331782/

A Civitanova sabato 20 ottobre la presentazione dell’antologia sul “Mar Adriatico”

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Uno scatto di Civitanova Marche

Sabato 27 ottobre alle ore 17 presso la Sala “Cecchetti” della Biblioteca Civica “Silvio Zavatti” a Civitanova Marche (MC) si terrà la presentazione al pubblico dell’antologia benefica curata dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi dedicata interamente al mar Adriatico. L’iniziativa si terrà con il Patrocinio Morale del Comune di Civitanova Marche e della Provincia di Macerata. Il volume, pubblicato a dicembre 2017 e curato da Stefano Vignaroli, Lorenzo Spurio e Bogdana Trivak, è stato presentato nei mesi scorsi a Pesaro, Ancona, Senigallia, Roseto degli Abruzzi, San Benedetto del Tronto, in eventi dedicati nei quali si è parlato a trecentosessanta gradi del nostro mare Adriatico. Un volume prestigioso, che ha ottenuto i riconoscimenti e i patrocini morali di numerosi Comuni, Province e dell’Ambasciata della Repubblica Albanese in Italia, oltre che dei Comuni croati di Spalato, Sebenico e Pola.

Durante la nuova presentazione, che sarà aperta dai saluti e dalla descrizione del progetto per mezzo di due dei curatori, Lorenzo Spurio (Presidente Ass. Euterpe) e Stefano Vignaroli (Consigliere Ass. Euterpe) prenderà parte il cultore locale Stefano Bardi con un intervento sulla poesia del poeta locale Sandro Bella. Ad impreziosire la serata sarà la lettura del poemetto in dialetto messinese “Addiu Siracusa” scritto da Vincenzo Prediletto. Nel corso della serata si terrà un reading poetico con poeti della zona invitati dall’Associazione Euterpe e la performer Amneris Ulderigi eseguirà alcune letture scelte dall’antologia.

Il ricavato derivante dall’antologia in oggetto, detratti i costi di stampa, com’è avvenuto in precedenza, verrà donato all’Istituto Oncologico Marchigiano (IOM) sezione Jesi e Vallesina che l’Associazione Euterpe, con le sue iniziative, sostiene.

 

L’evento è liberamente aperto al pubblico.

La S.V. è invitata a partecipare.

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“Madre del respiro” di Gabriella Cinti a Jesi sabato 20 ottobre

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Sabato 20 ottobre alle ore 17:30 presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni di Jesi (Corso Matteotti n°19) si terrà l’attesa presentazione al pubblico del libro “Madre del respiro” (Moretti & Vitali, 2017) della poetessa e performer jesina Gabriella Cinti.

L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Culturale Euterpe di Jesi, verrà introdotta e presentata dalla poetessa Michela Tombi. Durante l’evento, nel quale la Cinti interpreterà brani poetici del suo libro, si terrà anche un intervento del filosofo Valtero Curzi.

Nel volume “Madre del respiro” la poetessa si affida a un immaginario ancora memore del giardino edenico. In esso vive la magia rivelatrice di ciò che è realmente ed essenzialmente iniziale. Il suo volume è da intendere come forza della vita, come spazio che le macchine non possono soffocare.

 

Chi è l’autrice?

Gabriella Cinti, in arte “Mystis”, è poetessa, saggista, scrittrice e performer. La sua attività poetica si è ben coniugata, nel corso degli anni, alla sua volontà di “vivere i testi antichi nel suono della parola e nella scrittura”. Da diversi anni si occupa di poesia, mitografia, antropologia e archeologia delle lingue europee e soprattutto di poesia greca antica di cui è stata voce in varie manifestazioni artistiche o teatrali quali “Festivalia nella Marca” (2006) e più recentemente a “Senigallia Sotterranea” (2017) e “MythosLogos” a Lerici (2017). Del ricchissimo curriculum letterario della Cinti citiamo le altre sue pubblicazioni poetiche: “Suite per la parola” (2008), “Il canto di Saffo-Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci” (2010), “Euridice è Orfeo” (2016). Alcune sue poesie sono presenti su riviste; ha pubblicato, inoltre, numerosi saggi per riviste specializzate tra le quali “Mosaico”, edita a Rio de Janeiro dalle università del Brasile. Tutti i suoi lavori sono stati meritevoli di premi e riconoscimenti in concorsi letterari e internazionali tra i quali: Premio Nabokov, Premio Albero Andronico, Premio Città di Cattolica, Premio al “Cinque Terre-Golfo dei Poeti”. Recentemente ha vinto il Premio “Ascoltando i Silenzi del Mare-Isola d’Elba” con la silloge “La lingua del sorriso: poema da viaggio”, di prossima pubblicazione.

 

 

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Il libro di poesie “Pareidolia” di Lorenzo Spurio domenica 7 ottobre a Jesi al Palazzo dei Convegni

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Domenica 7 ottobre alle 17:30 presso la Sala Maggiore del Palazzo dei Convegni di Jesi (Corso Matteotti) si terrà la presentazione al pubblico della nuova silloge poetica dell’autore jesino Lorenzo Spurio, “Pareidolia”, pubblicata per i tipi di The Writer Edizioni di Marano Principato all’inizio di quest’anno che giunge dopo la pubblicazione di “Tra gli aranci e la menta” (dedicata a Federico Garcia Lorca), risultata pluripremiata in vari concorsi letterari. Il nuovo volume, contraddistinto da una tripartizione tematica che culmina con la sezione che dà il titolo all’intero lavoro, è introdotto dalla poetessa e scrittrice Michela Zanarella e, in chiusura, presenta un approfondimento critico del poeta e saggista prof. Nazario Pardini.

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L’autore del libro, Lorenzo Spurio

In una sua recensione dell’opera la poetessa e scrittrice palermitana Anna Maria Bonfiglio ha osservato: “Raccolta di grande impegno ideologico; ci mette di fronte ad un apparato di testi poetici alquanto complesso che bisogna attraversare cercando di sintonizzarsi con il mondo reale, e al contempo illusoriamente ideale, dell’autore. Nei versi di Lorenzo Spurio, abbondanti di scarti emozionali e di immagini iperreali, si evince l’impegno di una ricerca sintattica e lessicale finalizzata alla definizione di un proprio stile, un codice che ne espliciti l’intenzione di una poetica ad ampio respiro”.

Durante l’evento organizzato dall’Associazione Culturale Euterpe di cui Spurio è Presidente, il poeta Elvio Angeletti presenterà l’autore e la sua opera. Altri interventi saranno eseguiti da poeti e scrittori del panorama nazionale: il poeta e filosofo Valtero Curzi che analizzerà in via prevalente l’apparente non semplice concetto di ‘pareidolia’ alla quale Spurio con l’opera intende riferirsi a più livelli, la poetessa Rosanna Di Iorio (ideatrice e presidente del Premio Letterario “Città di Chieti”), la poetessa e scrittrice Francesca Innocenzi, la poetessa e critico letterario fiorentino Lucia Bonanni, il cultore locale Stefano Bardi. Le letture saranno a cura di Patrizia Giardini. Durante la presentazione si proietterà il video “Idlib: la morte incolore” su un testo di Spurio al quale hanno collaborato Elena Coppari e Alessandra Montali.

Sarà presente l’autore.

La S.V. è invitata a partecipare.

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L’antologia sul mar Adriatico alla Mole (Ancona): tutte le foto dell’evento svoltosi sabato 29 settembre

FOTO DI LUCIANO GAMBINI