Le “Targhe Euterpe” assegnate a maggio/giugno 2019

Nei mesi di maggio e giugno vengono attribuite, da parte della nostra Associazione, alcune “Targhe Euterpe” quale Premio Speciale donato ad alcune Associazioni con le quali collaboriamo e abbiamo dei rapporti di partenariato con i rispettivi premi.

Sabato 18 maggio 2019 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina è stata conferita la Targa Euterpe alla poetessa MARTINA FORESTIERI in seno alla VII edizione del Premio Internazionale di Poesia ASAS organizzato dall’Associazione Siciliana Arti e Scienze di Messina presieduta dalla pittrice Flavia Vizzari nella sezione poesia scuole con la poesia “Essere” (vincitrice del 2° premio).

 

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Sabato 18 maggio 2019 presso il Monastero del Beato Giacomo a Bitetto (BA) è stato conferita la Targa Euterpe all’ISTITUTO SCOLASTICO I.I.S.S. DI BOJANO (CB) COORDINATO DALLA PROF.SSA ITALIA MARTUSCIELLO, per il progetto presentato “Frammenti di turbamenti!” in seno alla I edizione del Premio Internazionale di Letteratura “Sentieri diVersi” organizzato dall’omonima associazione di Bitetto con la poetessa Mirella Musicco (presidente del premio) e la poetessa Laura Pavia (presidente di giuria).

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Domenica 19 maggio 2019 presso la Vaccheria di Villa Doria Pamphili a Roma si è conferita la Targa Euterpe a MARIA TERESA INFANTE di San Severo (FG) per il suo romanzo edito “Rosso sangue” in seno alla VI edizione della Ragunanza di Poesia e Narrativa organizzata dall’APS Le Ragunanze di Roma con presidente Michela Zanarella. Il Premio, non ritirato personalmente, è stato inviato a domicilio alla vincitrice.

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Sabato 25 maggio 2019 presso il Museo Barbella di Chieti, in seno alla premiazione della III edizione del Premio Letterario “Città di Chieti” ideato, fondato e presieduto dalla poetessa Rosanna Di Iorio, è stata consegnata la Targa Euterpe – per alti meriti culturali al poeta e scrittore PIETRO ASSETTA di Silvi Marina (TE) con la seguente motivazione stilata dal Presidente dell’Ass. Euterpe, Lorenzo Spurio: “L’intensa attività letteraria del poeta e scrittore Pietro Assetta risulta particolarmente pregevole dal punto di vista qualitativo ed estetico e d’indiscutibile pregnanza per i messaggi contenuti e l’intensità che la pervade. L’autore, che ha iniziato a scrivere poesia nel 1960, nel corso degli anni ha dato alle stampe vari lavori organici, tanto in lingua italiana che in dialetto abruzzese per il quale è considerato, assieme a pochissimi altri, una delle maggior voci. L’opera d’esordio, “Luci di speranza” pubblicata nel 1979 gli valse il consenso della critica e l’interesse da parte di un ampio pubblico. Riconoscimenti per la sua attività poetica non sono tardati ad arrivare al punto che Assetta ha giustamente ricevuto premi speciali, da podio e attestazioni di vario tipo in premi regionali e nazionali. Intensa la sua attività nel vernacolo locale per la quale si ricordano opere come “Lasséteme sunnà” e “Gna corre lu tembe”, solo per citarne alcune. Autore a tutto tondo e versatile, essendosi anche espresso in prosa, con vari racconti e la pubblicazione di romanzi. Il compianto Vito Moretti, che molto scrisse sulle sue opere, definì la sua poesia fatta di “versi scritti con il cuore in gola”. Ad Assetta va anche riconosciuto particolare merito nel campo dello studio demo-etnoantroplogico avendo curato nel 2018 un ricco volume della “Grammatica dialettale”, opera impreziosita da alcune note del prof. Moretti. L’Associazione Culturale Euterpe di Jesi, da me rappresentata in qualità di Presidente, conferisce il Premio Speciale “Targa Euterpe” al sig. Pietro Assetta per il suo prezioso cammino culturale e per l’impegno profuso instancabilmente nella promozione e divulgazione poetica e culturale“.

 

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Sabato 15 giugno alle 15 presso il Teatro “Colombo” di Pasturo (Lecco) si è tenuta la cerimonia di premiazione della III edizione del Premio Letterario “Antonia Pozzi – Per troppa vita che ho nel sangue” ideato e presieduto dalla poetessa Caterina Silvia Fiore. In seno all’evento Lorenzo Spurio, membro di Giuria, ha consegnato la Targa Euterpe al poeta ANTONIO VALENTINO di Torino. Questa la motivazione scritta dal Presidente dell’Ass. Eutere, Lorenzo Spurio: Una poesia d’amore, ricca di richiami a immagini curiose, interpretabili come universo abituale del nostro oppure, a livello simbolico, in maniera più ampia. Lirica con la quale il poeta è come intuisse una sorta di percorso, iniziatico, in corso, in maturazione e da accrescere, per un continuum che possa portare all’ottenimento completo e alla consacrazione concreta del sentimento. Stilisticamente si prediligono terminologie d’uso comune, evitando di andare a pescare in dizionari specialistici o dalla sintassi antiquata; la struttura della poesia prevede due strofe di sei versi l’una dove, nella chiusa di entrambe le stanze si accresce sensibilmente la lunghezza. Quasi che l’andamento dei versi precedenti non consenta di esprimere tutto quanto ci sia da comunicare. Si nota anche l’abolizione di lettere maiuscole e della punteggiatura, con eccezione dei due punti che, a metà della seconda strofa, viene richiamato in maniera puntuale e insostituibile per aprire a una specificazione attenta di “quell’odore tenue delle parole”. È una lirica che risulta aperta, come fossero dei versi sciolti presi da un più ampio poema o canzoniere, sebbene il distico di chiusura sia piuttosto ben congegnato per fornire un explicit sicuro. Il significato delle immagini viaggia attraverso un canale prettamente visivo (“gli occhi”, “guarda”, “luce accesa”) che si fa, in un climax ascendente, sempre più abbagliante e luminoso. La stessa “lama profonda” della chiusa, che è feticcio-simbolo-tormento al contempo, è essa stessa superficie metallica riflettente. L’io lirico confida così, tra memorie che galleggiano e ansiti vitali di un presente che incalza e che lo fa essere desiderante, i suoi momenti d’amore vissuti e ricercati”.

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(Foto di Nicola Colella)

La “Targa Euterpe” conferita alla giovane poetessa indiana Nayanika Dey

Nel corso della premiazione della seconda edizione del Premio Internazionale di Poesia “Sentieri diVersi” presieduto dalla potessa Mirella Musicco e organizzato dalla Associazione Il Cigno Bianco Onlus di Bitetto (BA) svoltasi il 9 dicembre 2017 al Liceo Scientifico Statale “E. Amaldi” di Bitetto (BA) è stata conferita la “Targa Euterpe” alla poetessa Indiana Nayanika Dey.

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La poetessa indiana Nayanika Dey con la “Targa Euterpe” appena giunta dall’Italia

La “Targa Euterpe” è un riconoscimento che la Associazione Culturale Euterpe di Jesi, presieduta dal poeta e critico letterario marchigiano Lorenzo Spurio, assegna a un testo risultato particolarmente meritevole d’encomio e menzione all’interno di premi letterari nei quali la Associazione Euterpe collabora esternamente fornendo il suo patrocinio morale riconoscendo la validità e lo spessore del progetto in termini umani e letterari.

A continuazione il testo poetico risultato vincitore in lingua inglese e, a seguire, tradotto in italiano.

 

Child Abuse-My Body Has Never Stayed Confined Only To Myself

His slender fingers still dig deep inside my brain,

A well, so well and full, full till the brim,

And overflowing with his fluids like molten cotton candies,

With the boats of promises sinking deep down in it,

Piling up, one on the other like pieces of broken crayons,

And shattered chunks of jigsaws and Legos,

But in a heap so non-biodegradable.

 

How my tender juvenile hands used to catch his fancy words,

Wrapped in plastics like the wisps of wafting dandelions,

Caressing down my elbows to rest on my puerile palms,

And I used to furl my five years old pink fledgling fingers to cage them in my heart.

O’ now my heart is full, full till the brink,

Colliding, coalescing, lumping and chocking me from within.

 

How his hands used to crawl upon my body devouring my bosoms,

Like kneading crumpled paper balls

Tearing pages from the books of fairy tales,

Only to throw them in the bin

After staining them with the indelible ink,

Trying and failing to rhyme an unmetered couplet.

 

My puerile body has always been a demesne,

For their teeth and tongues to graze upon

Like chewed up toffees and colourfully colourless lollipops,

My body has never stayed confined only to myself.

 

 Traduzione in italiano

Abusi sul bambino – Il mio corpo non è mai stato confinato solo a me stessa

Le sue dita sottili scavano ancora profondamente dentro il mio cervello,

Un pozzo, così ben fatto e pieno, pieno fino all’orlo,

E traboccante dei suoi liquidi come zucchero filato

Con le barche di promesse che affondano profondamente in esso,

Piegandosi una sull’altra come pezzi di pastelli rotti,

Come pezzi frantumati di puzzle e di lego,

Ma in un mucchio non così biodegradabile.

 Come le mie tenere mani giovanili solevano catturare le sue parole fantasiose,Avvolte nella plastica come acheni di soffioni,Accarezzando i miei gomiti per riposare sui miei palmi puerili,E ho usato, per racchiudere i miei cinque anni, uccellini rosa per imprigionarli nel mio cuore.Ora il mio cuore è pieno, pieno fino all’orlo,Collidendo, riunendo, rassegnandomi e fermandomi da dentro.

 

Le sue mani erano solite strisciare sul mio corpo divorando i miei seni

Come impastando palline di carta sgualcite

Strappando le pagine dai libri delle favole,

Solo per buttarli nella spazzatura

Dopo averli colorati con l’inchiostro indelebile,

Cercando e non riuscendo a rimare un distico finale senza metro.

 

Il mio corpo puerile è sempre stato un dominio

Per i loro denti e le loro lingue per pascolare su

Morbide caramelle masticate e vivaci incolori lecca-lecca,

Il mio corpo non è mai stato confinato solo a me stessa.